Giuseppe Tricoli nasce a Roma il 30 Ottobre del 1953, acquisisce dal padre, pittore decoratore e imprenditore edile, la passione per la pittura. Fin dalla scuola elementare manifesta un particolare interesse per il disegno e la pittura. A cogliere la sua inclinazione per questa disciplina è il suo maestro della scuola elementare, il quale, sollecita i genitori di far seguire alla scuola dell’obbligo gli studi in un istituto per la formazione artistica.
Dopo avere conseguito la maturità artistica si iscrive all'Accademia delle Belle Arti completando gli studi con il massimo dei voti e la lode nella tecnica dell'incisione.
E’ possibile tracciare periodi e scelte estetiche da parte di Tricoli: Il periodo geometrico legato ai primi anni ‘70, dove già fa notare la scelta di forme espressive e dove la condizione umana è centrale nelle sue rappresentazioni. Come nota lo scrittore Francesco Volpini: ” Egli vede l’uomo come centro di esistenza dell’universo, condizionante e dominato al tempo stesso, nell’ansia di giungere alla verità in quanto tale”. Con la produzione di una serie di quadri e sculture creerà una curiosa quanto affascinante esperienza visiva ma è nella natura di Tricoli cercare “altro” o come ama dire lui “indagare la meraviglia”, così nella fase conclusiva dell’Accademia produce un notevole numero di opere astratte che sembrano preludere a un nuovo modo di porsi davanti all’oggetto da rappresentare. La sua filosofia estetica trova nuova linfa in queste forme assolute, monumentali costruzioni somiglianti a impalcature, dove tutti gli elementi sembrano sorreggersi uno con l’altro. Artista irrequieto che ritiene che nulla sia scontato, così agli inizi degli anni ‘80 lo ritroviamo a “guardare indietro per capire come andare avanti”, con un testa-coda vertiginoso comincia a dipingere paesaggi e allegorie mitologiche come nell’opera veramente impegnativa delle incisioni a bulino “Alphabeta –Tricoli”: il rapporto con il passato diventa un abbraccio come per affermare una nuova ideologia estetica, recuperando un linguaggio antico, con la tecnica dell’incisione a bulino trova la risposta per una produzione, è come un viaggio attraverso la macchina del tempo dove l’emozione passa attraverso immagini e citazioni ma, dove la freschezza creativa domina la scena.
Come sostiene il Prof. Alessandro Masi, ” Tricoli ha tradotto in termini di pura poesia i segni di un’avventura fantastica, affabulante e misteriosa con l’impeto di un gran conoscitore e interprete delle sofferenze del mondo". La sua partecipazione al dramma collettivo non è stata soltanto quella di un osservatore distaccato. In lui tutto il messaggio classico si è trasformato in un sogno concreto, dove Zeus, Era, Leda, le Nereidi, le Ore venivano configurandosi con i soggetti di una quotidianità reale, con i volti di un’urbanità caotica e turbolenta. In questo senso Tricoli ha usato la storia in quanto categoria dicotomica e antitetica: egli non è stato il filologo, lo sperimentatore, lo speleologo della coscienza culturale del passato. "Tricoli è il presente che s’incarna e vive nella storia dell’uomo, che respira l’alito della vita e, soprattutto, che da uomo può fallire e riscattare la propria condizione, finire drammaticamente come Perseo e Icaro o rinascere meravigliosamente come il bellissimo Atti”. Se l’arte antica polarizza il suo interesse con sempre maggiore insistenza non per questo, rallenta la sua voglia di inventare e per questo motivo prende (o riprende) forma la produzione onirica - totemica, esperienza che già nei primi anni all’Accademia aveva portato alla produzione di opere con caratteristiche analoghe. Con “La trilogia di Icaro”, “Madre Terra”- “La passeggiata della comare” - “Assassinio all’università” (opera dedicata all’omicidio di Marta Russo)- “L’ordine e il Caos”, Tricoli ribadisce nuovamente la sua libertà di ripensare il suo lavoro e come proporlo, queste opere evidenziano la necessità di portare a termine un discorso non ancora chiuso, anche se c’è da chiedersi se mai si chiuderà. Dall'apparente conclusione di questo viaggio si rende evidente con sempre maggiore decisione il recupero del linguaggio e delle esperienze estetiche dell’antichità classica perché secondo Tricoli c’è ancora troppo di “non detto”, ma soprattutto c’è “moltissimo che è stato dimenticato”. Con ritratti ermetici, nature morte (ribattezzate dal pittore “nature in posa”) e paesaggi sospesi nel tempo si delineano cosi misteriosamente questo rapporto intenso e sempre presente con l’arte del passato dove s'intravede l’insegnamento degli antichi maestri ma dove lo spazio- tempo, proprio per essere rimasto sospeso, non può permetterci o non voglia darci modo di collocare queste opere (moderne, antiche?) in una categoria estetica e temporale. Come osserva il Prof. Elio Mercuri: La destinazione ritrovata, oltre “ il sentiero interrotto”, è il nostro destino e con esso l’equilibrio che non cancella il gioco delle tensioni, ma è vita che ci aiuta a imparare a gestire le necessità che le domina .
MOSTRE PERSONALI
1976 Galleria AF 66, Roma
1978 Palazzo della Provincia di Velletri(RM)
1980 Palazzo della Provincia di Catanzaro(CZ)
1981 Ministero del Commercio Estero, Roma
1986 Fondazione Van Claudio Celli , Roma
1987 Sala Esposizioni della Proloco di Avezzano(AQ)
1991 Galleria “La Lungaretta”, Roma
1997 Galleria “Il Polmone Pulsante”, Roma
1997 Libreria Pergamon, Roma
2000 Archeoclub S.Giovanni, Petritoli (AP)
2003 Palazzo Barberini, Roma
2003 Palazzo Leopardi, Montefortino (AP)
2004 Scuola Elementare A.Elia, Numana (AN)
2015 Caber Group, Roma
MOSTRE COLLETTIVE
1975 Palazzo delle Esposizioni, Roma
1975 Biennale d’Arte di Monterotondo(RM)
1976 Premio Lazio ’76, Roma
1980 Premio Villa Torlonia, Roma
1985 Fondazione Van Claudio Celli, “Zolfo e Nebbia”, Roma
1985 Fondazione Van Claudio Celli, “ Omaggio a D.Thomas”, Roma
1986 Fondazione Van Claudio Celli, “Sfratti, Anno Zero”, Roma
1986 Fondazione Van Claudio Celli, “No Apartheid”, Roma
1986 Sala convegni di “Paese Sera”, “No al Nucleare”, Roma
1987 Voci dal piccolo cortile: a cura della Fondazione Van Claudio Celli, Roma
1988 Biennale di Malta, “Omaggio a Caravaggio”, Malta
1994 Centro Educazione delle Arti e Artigianato, “Dal Deserto allo Zenith”, Roma
1995 Centro Educazione delle Arti e Artigianato,”Presenza e memoria della Resistenza”, Roma
1997 Artmuseum, Trevi(PG)
2001 Ass. Italia Vietnam, Roma
2003 Galleria Venezia Viva, Venezia
2011 Sala Ramazzotti, Petritoli(AP)
Vincitore nell’anno 2001, del concorso “L’Artista”, indetto dalla rivista “Orizzonti”
Membro dell’Associazione internazionale degli incisori
Dal 1988 è iscritto nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Presente nell’Archivio Cataloghi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Presente nell’Archivio Cataloghi del Louisiana Museum of Modern Art della Danimarca.
EDITORIALI E PUBBLICAZIONI SU PERIODICI E QUOTIDIANI
Prisma 2000-Asportur- Il Quadrante- Il Pungolo Verde- Roma Nostra- Il Tempo- A.S.Ecomond Press- Il Centro- Marsica Domani- A.S.Ages- U.N.U.C.I.- Tempi Nuovi- Fermenti- Corriere Adriatico- Corriere Proposte- Express
CRITICI E SCRITTORI SU EDITORIALI E CATALOGHI
F.Volpini- M.Bambagini- G.P.Berto- A.Jovino- L.Montanarini- A.Roberti-A.Masi- V.Riviello-
A.Mercuriu- C.Santamaria
INTERVISTE E SERVIZI TELEVISIVI
TVR Voxon- Tele Calabria- TVRS- Tele Marche- Youtube: Tre x Tre, arte a Petritoli
INTERNET: www.tricoligiuseppe.it
BIOGRAPHY
Giuseppe Tricoli was born in Rome on 30 October, 1953. He inherited his passion for painting from his father, who was a painter, decorator and builder. Beginning in primary school he showed a particular interest in drawing and painting. His primary school teacher recognized his inclination and encouraged his parents to enroll him in an art school once he completed his compulsory education.
Following his graduation from art high school (Liceo Artistico), he enrolled at the Accademia di Belle Arti in Rome completing his studies with honours.
We can trace periods and aesthetic choices in Tricoli's work; the geometric period linked to the early 70s in which we notice the choice of clear-cut expressive forms where the human condition is the focus of his paintings. As the writer Francesco Volpini notes: “He sees man as the centre of existence of the universe, at the same time conditioning and dominated, anxious to achieve truth as such”. Producing a series of paintings and sculptures he creates a curious, fascinating visual experience, but it is Tricoli's nature to look for “something else” or, as he loves to say, “investigate wonder”. It is for this reason that near the end of his course of study at the Accademia, he produced a number of abstract works that if, as Prof. Alessandro Masi sustains: “ Tricoli has translated in terms of pure poetry the signs of a fantastic, fable-like, mysterious adventure , with the impetus of an artist who knows and interprets well the world's suffering.” His participation in the collective drama has not been one of a detached observer. In him, the entire classical message has been transformed into a concrete sign, where Zeus, Hera, Leda, the Nereids, the Hours take the form of real everyday life, with the traits of a chaotic and turbulent urbanity. In this sense, Tricoli has used history inasmuch as it is a dichotomous and antithetic category: he has not been the philologist, the experimenter, the speleologist of the cultural conscience of the past. “Tricoli is the present that is incarnate and lives in the history of man, who breathes the breath of life and overall, who being a man can fail and redeem his condition, ending dramatically like Perseus and Icarus, or be reborn wonderfully like beautiful Atti”. If ancient art polarized his interest with increasing insistence, this does not mean that it slowed down his desire to invent and so his oniric-totemic works, take form (or take form anew). In his early years at the Accademia this experience had led to the production of works with analogous characteristics. With the “Icarus Trilogy”, “Mother Earth”, “The Gossips' Walk” - “Murder at the University” (a work dedicated to the murder of Marta Russo which was committed at “Sapienza” in Rome) - “Order and Chaos”, Tricoli again reaffirms his freedom to reconsider his work and how to propose it. These works highlight a need to conclude a discussion which has not yet terminated, although we must ask ourselves whether it will ever be terminated. The language and aesthetic experience of classical antiquity are recuperated with heightening decisiveness from the apparent conclusion of this journey, because, according to Tricoli, there is still too much that “hasn't been said”, but, moreover, there is “so much that has been forgotten”. With Hermetical portraits, still life (renamed “nature posing” by the painter) and landscapes suspended in time, the intense and constantly present relationship with art from the past takes shape so mysteriously; where you can glimpse the teachings of the ancient teachers, but where space-time, because it has been suspended, cannot allow us to or apparently does not wish to provide us with a way to collocate these works (modern, antique?), in an aesthetic and temporal category. As Prof. Elio Mercuri observes: the rediscovered destination, beyond the “path interrupted”, is our destiny and with it the balance that does not eliminate the play of tensions, but is life that helps us to learn to manage the needs which dominate it.”
PERSONAL EXHIBITIONS
1976-Galleria AF 66, Roma
1978-Palazzo della Provincia di Velletri (RM)
1980-Palazzo della Provincia di Catanzaro
1981-Ministero del Commercio Estero, Roma
1986-Fondazione Van Claudio Celli, Roma
1987-Sala Esposizioni della Proloco di Avezzano (AQ)
1991-Galleria “La Lungaretta”, Roma
1997-Galleria “Il Polmone Pulsante”, Roma
1992-Libreria Pergamon, Roma
2000-Archeoclub S.Giovanni, Petritoli (AP)
2003-Palazzo Barberini, Roma
2003-Palazzo Leopardi, Montefortino (AP)
2004-Scuola Elementare A.Elia, Numana (AN)
2015-Caber Group, Roma
2018- Antiche Cisterne Romane, Fermo
COLLECTIVE EXHIBITIONS
1975- Palazzo delle Esposizioni, Roma
1975-Biennale d’Arte di Monterotondo (RM)
1976-Premio Lazio ’76, Roma
1980-Premio Villa Torlonia, Roma
1985-Fondazione Van Claudio Celli, “Zolfo e Nebbia”, Roma
1985-Fondazione Van Claudio Celli, “Omaggio a D. Thomas”, Roma
1986-Fondazione Van Claudio Celli, “Sfratti, Anno Zero”, Roma
1986-Fondazione Van Claudio Celli, “No Apartheid”, Roma
1986-Sala convegni di “Paese Sera”, “No al Nucleare”, Roma
1987-Voci dal piccolo cortile: a cura della Fondazione Van Claudio Celli, Roma
1988-Biennale di Malta, “Omaggio a Caravaggio”, Malta
1994-Centro Educazione delle Arti e Artigianato, “Dal Deserto allo Zenith”, Roma
1995-Centro Educazione delle Arti e Artigianato, ” Presenza e memoria della Resistenza”, Roma
1997-Artmuseum, Trevi(PG)
2001-Ass. Italia Vietnam, Roma
2003 Galleria Venezia Viva, Venezia
2011 Sala Ramazzotti, Petritoli (Fermo)
Winner in 2001 of the contest “The Artist”, held by the magazine “Orizzonti”
Member of the international association of engravers
Enrolled in the Historical Archive of Contemporary Arts of the Biennale of Venice since 1988.
Present in the Catalogue Archive of the National Gallery of Modern Art of Rome.
Present in the Catalogue Archive of the Louisiana Museum of Modern Art of Denmark.
EDITORIALS AND PUBLICATIONS IN PERIODICALS AND NEWSPAPERS
Prisma 2000-Asportur- Il Quadrante- Il Pungolo Verde- Roma Nostra- Il Tempo- A.S.Ecomond Press- Il Centro- Marsica Domani- A.S.Ages- U.N.U.C.I.- Tempi Nuovi- Fermenti- Corriere Adriatico- Corriere Proposte- Express
CRITICS AND WRITERS IN EDITORIALS AND CATALOGUES
F.Volpini- M.Bambagini- G.P.Berto- A .Jovino- L. Montanarini- A. Roberti- A.Masi- V. Riviello- A. Mercuriu- C. Santamaria
INTERVIEWS AND TELEVISION INTERVISTE E SERVIZI TELEVISIVI
TVR Voxon- Tele Calabria- TVRS- Tele Marche- Youtube: Tre x Tre, art in Petritoli
INTERNET: www.tricoligiuseppe.it